Madre Mectilde de Bar
La comunità vive la sintesi armoniosa tra la Regola di San Benedetto e il carisma dell’Adorazione
perpetua in spirito di riparazione. Suo compito è la celebrazione solenne della liturgia e il culto della Parola di Dio nella lectio divina, espressione e anima dei rapporti fraterni di carità e di obbedienza resi definitivi dal voto di stabilità, caratteristico della Regola di San Benedetto in un costante impegno di conversione. Il segno particolare della maniera di vivere delle monache è la preghiera silenziosa di adorazione ininterrotta presso il tabernacolo, succedendosi a turno, accogliendo con un cuore assimilato a quello di Cristo, contemplato nella croce e nell’Eucarestia, le gioie e le angosce di tutti i fratelli e le sorelle del mondo. La missione di intercessione e di supplica per la conversione e la salvezza di tutti è vissuta anche offrendo a turno una giornata eucaristica in spirito di riparazione, confidando nell’inesauribile potenza redentrice del sacrificio di Cristo.
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PREGHIERA DI M. MECTILDE DE BAR CHE SI RECITA AL TERMINE DELLA S.MESSA PER UNIRSI AL SACRIFICIO REDENTORE DI CRISTO
Ti Adoro, Verbo divino annientato, che hai assunto, con l’incarnazione, la condizione di peccatore, immolato nell’amore e nella giustizia alla santità divina. Ti Adoro presente sotto le specie eucaristiche, o Vittima che espii i peccati del mondo, restituendo a Dio, il Padre tuo, la gloria che il peccato incessantemente gli sottrae. Ti adoro, Gesù, Amore, presente fra noi, nell’atto in cui porti a compimento la tua offerta sull’altare in sacrificio di eterno, soave profumo alle tre divine persone della Santissima Trinità. Tu sei l’Agnello immolato dall’origine del mondo e ti sei liberamente sacrificato sotto le specie del pane e del vino per entrare in me e fare di me una stessa ostia con te. O Gesù, in unione a tutto ciò che - in questa preziosa ostia - sei per il Padre tuo, per la tua Chiesa e per me, mi restituisco a te, per essere resa uno stesso sacrificio d’amore e di giustizia alla santità di Dio. |

La Vergine Maria è tradizionalmente amata e venerata come Madre e Abbadessa della famiglia monastica.
Da piccola, Catherine de Bar aveva visto in sogno sette ostensori. Quel sogno profetico
non l’aveva mai dimenticato e si è realizzato: divenuta monaca, prendendo il nome di Mectilde, ha fondato proprio sette monasteri: a Parigi, a Toul, a Rouen, a Chatillon-sur-Loing, ancora a Parigi, a Varsavia e a Dreux mentre gli altri tre, Rambervillers, Nancy e Caen, furono aggregazioni.
Questi monasteri possiamo davvero considerarli “sette ostensori per un Regno”, ma questo Regno non era quello di Francia, né quello di Polonia, né il ducato di Lorena: questo Regno, come dice Madre Mectilde, è quello di Dio, cioè Gesù Cristo, che il Padre di famiglia “ha seminato sulla terra come un granello di senape”.
Questo Regno noi lo possediamo, perché “è Gesù Cristo, che come lievito è in noi e fa delle nostre anime un pane molto saporito per Dio. […] Il granello di senape imprime in noi la fede che ci è stata infusa nel battesimo: questo granello, questa fede nuda e pura che tende le sue braccia fino a Dio stesso”.
per scoprire la sua storia: